I maxi droni civili pronti all’uso “sicuro” grazie al progetto Urano
I test dell’elicottero a pilotaggio remoto sono stati effettuati nella pista di Grottaglie a Taranto. Verranno usati per missioni di monitoraggio, sorveglianza e protezione civile
I velivoli a pilotaggio remoto sono ormai realtà. E se comunemente quando si parla di droni si pensa subito a quei piccoli quadricotteri che hanno rivoluzionato il modo di lavorare di videomaker, operatori fotografici, ma anche delle forze dell’ordine o di ingegneri e tecnici per i rilievi oggi ci troviamo a qualcosa di decisamente diverso. Perché si tratta di un vero e proprio elicottero, l’Sw-4 di Leonardo, che senza pilota a bordo è potuto decollare dall’aeroporto di Grottaglie a Taranto per effettuare i test previsti dal progetto di ricerca Urano condotto dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con il supporto tecnico-operativo di ENAV, e realizzato da Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) in collaborazione con Leonardo.
Gli sviluppatori lo chiamano dimostratore multiruolo a pilotaggio opzionale che prevede l’utilizzo di un virtual cockpit a terra che consente di comunicare con il velivolo per monitorate tutte le performance e registrarle sulla piattaforma utilizzata per le operazioni di controllo del traffico aereo. L’obiettivo è quello di raggiungere i più alti standard di sicurezza e la massima precisione in ogni fase di volo di droni con peso superiore al decollo di 150 chili, utilizzati per sistemi civili. attraverso l’utilizzo di sistemi di navigazione satellitare come Galileo per poterli integrare nel sistema di gestione del traffico aereo al pari dei velivoli “tradizionali”.
«Si tratta di un progetto di ricerca – ha spiegato Mario Musmeci Senior Expert GNSS per ASI e Responsabile Tecnico del progetto Urano – e sviluppo per sperimentare tecnologia e operatività utile per gli scenari futuri che vedranno i droni, gli RPAS/UAS, condividere lo spazio aereo con velivoli pilotati e quindi totalmente integrati con il controllo del traffico aereo. Stiamo parlando di droni di grandi dimensioni con notevole capacità di endurance e altissima affidabilità per missioni di monitoraggio, sorveglianza e protezione civile. In particolare il focus è l’uso dei segnali innovativi del sistema Europeo di navigazione satellitare Galileo che, insieme a GPS e servizi specifici regionali di “augmentation”, possono aumentare le prestazioni delle funzioni di posizione, tempo e velocità dei velivoli a pilotaggio remoto con adeguati livelli di accuratezza ma anche di sicurezza essenziale per servizi oggetto di certificazione e regolamentazione». Nell’ambito del progetto, ENAV ha partecipato con attività di monitoraggio e di revisione tecnica delle attività.
Davide Mosca