L’Italia piange Kobe Bryant
Il campione aveva imparato a giocare a basket con le maglie di Rieti, Reggio Emilia, Pistoia e Reggio Calabria
Il mondo piange il campione. E anche l’Italia gli dice addio. Non solo perché Kobe Bryant è stato un gigante della pallacanestro, ma perché proprio in Italia, tra il 1984 e il 1991, la stella dell’Nba aveva imparato a giocare a basket. «Crescere dall’altra parte dell’oceano mi ha dato un incredibile vantaggio perché lì avevo imparato i fondamentali. Non come fare il giocoliere, ma come muovermi senza palla e usare i blocchi, utilizzare entrambe le mani, passare la palla in maniera efficace» aveva confessato in una intervista rilasciata alla Fiba.
Kobe Bryant è morto lo scorso 26 gennaio a Calabasas, in California. Viaggiava a bordo di un elicottero, insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, quando il velivolo si è schiantato al suolo probabilmente a causa della fitta nebbia. Una notizia che ha gettato nello sconforto gli sportivi di tutto il mondo. In Italia in tantissimi hanno ricordato le gesta del campione e il suo passato tra Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Calabria. Perché Kobe Bryant amava l’Italia e diverse volte lo aveva ricordato e sottolineato, tra l’altro esprimendosi in un perfetto italiano. Suo padre Joe, anche lui cestista, dagli Stati Uniti aveva infatti deciso di giocare in Europa. Si portò dietro tutta la famiglia. Il piccolo Kobe era già molto più forte dei suoi coetanei. Si divertiva a battersi con i più grandi. Indossò quattro maglie, quella di Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Poi, all’età di 13 anni, il ritorno negli Stati Uniti, dove scalò il monte Olimpo del basket mondiale con la maglia dei leggendari Lakers. Ma l’Italia rimase nel suo cuore. Anche i nomi scelti per le sue figlie la dicono lunga su quel profondo e inossidabile legame: Natalia Diamante, Bianka Bella, Capri Kobe e Gianna Maria-Onore. Appena saputo della tragica scomparsa del campione, in tanti in Italia hanno ricordato Kobe Bryant attraverso tweet e post su Facebook. Da Alex Del Piero a Francesco Totti, dalla Federazione italiana pallacanestro, che ha disposto un minuto di silenzio in tutti i campi da gioco, fino all’Ac Milan, la squadra del cuore di Kobe Bryant.
Dario Budroni