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Al via i test di Cnr e Aeronautica per l’uso dei biofuel sui jet militari

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05/07/2022

Per il momento i piloti dell’aeronautica stanno utilizzando i caccia AMX con un carburante misto per garantire un minor inquinamento e una maggiore efficienza di volo

L’obiettivo è quello di volare e inquinare meno. Soprattutto per quegli aerei come i caccia militari che bruciano un notevole quantitativo di carburante. La sfida è nata nell’ambito di un accordo di cooperazione tra Aeronautica Militare, Enea (agenzia nazionale per le nuove tecnologie) e Cnr (Centro nazionale di ricerca) firmato nel 2017 con l’intento della produzione di biocombustibili e il relativo impiego in campo aeronautico e non solo nel settore specifico militare. Le attività di studio e sperimentazione condotte rappresentano un tassello di primaria importanza nel più ampio percorso che l’Aeronautica Militare ha intrapreso e sta supportando nella ricerca e implementazione di soluzioni efficaci per lo svolgimento dei compiti istituzionali in un contesto globale sempre più sensibile ai temi della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento e della sicurezza energetica e della cosiddetta resilienza capacitiva. I primi voli sperimentali sono stati già effettuati a bordo di un jet dell’Aeronautica Militare alimentato per l’appunto da una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25 percento. I test sono stati condotti presso la Divisione aerea di sperimentazione aeronautica e spaziale (Dasas) di Pratica di Mare su un caccia AMX da piloti e personale specializzato dell’Aeronautica Militare, appartenenti al Reparto sperimentale di volo e al Reparto tecnologie dei materiali aeronautici e spaziali della stessa Dasas, a valle di un’attività preliminare di studio e sperimentazione realizzata in collaborazione con ricercatori dell’Enea e di tre istituti del Cnr (l’Istituto sull’inquinamento atmosferico – Iia, l’Istituto nazionale di ottica – Ino e l’Istituto scienze e tecnologie per l’energia e la mobilità sostenibile – Stems). Le prove di volo hanno permesso di registrare i livelli e le tipologie di emissioni delle diverse miscelazioni e confrontarli con quelli dei combustibili fossili tradizionali. Nello specifico sono state utilizzate diverse miscelazioni e prove di compatibilità del biofuel puro con diverse concentrazioni, con i materiali metallici ed elastomerici dei velivoli, per escludere eventuali problemi al motore o alle parti plastiche. Tutte le fasi di studio e sperimentazione del progetto rappresentano una pietra militare nel percorso verso la transizione ecologica in ambito militare e sono state condotte in linea con le indicazioni e le autorizzazioni della Direzione per gli armamenti aeronautici e per l’aeronavigabilità (DAAA) e del Segretariato generale della Difesa/Direzione nazionale armamenti.

Davide Mosca

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