Alberto Ponis, in cerca del posto giusto
Forme ed equilibrio nell’opera dell’architetto Alberto Ponis
L’architettura è equilibrio tra le forme, e questo Alberto Ponis lo sa bene. Il sodalizio artistico che l’architetto genovese ha intrattenuto con la Sardegna è nato quasi per caso, all’inizio degli anni ‘60, ma è sbocciato fin da subito in un sincero amore per il magico territorio dell’isola dei nuraghi, che dalla notte dei tempi ha la capacità di incantare e affascinare qualsiasi visitatore. Ed è proprio l’aspetto più primitivo e primordiale della Sardegna, quello delle antiche rocce granitiche che costituiscono le coste della Gallura, a interessare il genio dell’architetto. Perchè l’isola – con i suoi scorci fiabeschi e i picchi a strapiombo sul mare – rappresenta per Ponis un territorio inesplorato al cui fascino non si riesce a resistere, quasi fosse una gemma preziosa da scoprire e celebrare. Con 50 anni di carriera alle spalle e più di 200 abitazioni e complessi residenziali costruiti tra Palau e Costa Paradiso, Alberto Ponis ha infatti edificato in Sardegna il suo personale corpus lavorativo, che mette in relazione l’uomo con l’ambiente circostante nel rispetto delle particolarità territoriali, come se ogni edificio facesse già parte di un ecosistema naturale preesistente e perfettamente inserito senza soluzione di continuità con la storia dell’isola, senza risultare un elemento estraneo. La sua è un’estesa opera architettonica che gli è valsa prima il premio INARCH nel 1990 per l’insediamento residenziale di Stazzo Pulcheddu a Palau e poi il premio alla carriera INARCH/ANCE Sardegna nel 2020.
Nato a Genova nel 1933, Alberto Ponis si laurea con lode in architettura all’università di Firenze nel 1960. Subito dopo l’università inizia la sua collaborazione con gli studi degli architetti Ernö Goldfinger e Denys Lasdun a Londra, esperienza che gli permette di entrare in contatto con le correnti artistiche del modernismo e del brutalismo. A Londra il giovane Ponis ha anche modo di approfondire i temi dell’arte vernacolare, dello studio del paesaggio e della pittura. La sua fortuna – e quella della Sardegna – nasce da una prima fortuita visita alle coste sarde durante il suo periodo londinese. È in questo momento di apprendimento che viene invitato a prendere parta a un progetto a Porto Rafael, nel comune di Palau in Gallura. Proprio questo incontro lo porta a trasferirsi e ad aprire il suo studio sull’isola nel 1963 e segna l’inizio di un sodalizio artistico tra uomo e natura che permane ancora oggi. Esempi dei suoi lavori e dell’architettura vernacolare sono stati inseriti nel volume The Inhabited Pathway. The Built Work of Alberto Ponis in Sardinia, curato da Sebastiano Brandolini e interamente dedicato all’architetto genovese.
La maggior parte dell’opera architettonica di Ponis si è concentrata nella costruzione di ville e complessi residenziali posizionati sulla costa nord della Sardegna, tra Costa Paradiso e Punta Sardegna. Una scelta consapevole dettata dall’ammirazione per una regione senza pari, e che ha permesso all’architetto di disporre di maggiore libertà creativa mantenendo alta la qualità dei lavori. I suoi progetti, infatti, si caratterizzano per uno spiccato senso della sperimentazione, dovuto alla grande attenzione che l’architetto ha riservato alle caratteristiche morfologiche proprie del territorio gallurese. Le coste della Sardegna sono costituite dai sedimenti granitici più antichi d’Europa e di tutto il Mediterraneo. In particolare la regione della Gallura presenta una natura prevalentemente montuosa e si distingue per l’elevata presenza di rocce granitiche. E vista l’abbondanza del minerale, non stupisce che il nome della regione significhi proprio “roccioso” o “sassoso” nel dialetto regionale. Ma il paesaggio dell’isola, con le sue rocce e la sua vegetazione, costituisce per questo motivo un’eredità territoriale unica, oltre che un’incredibile fonte di ispirazione. A ispirare Ponis è proprio la bellezza ancestrale del paesaggio, i suoi luoghi deserti e bianchi, i tradizionali insediamenti rurali galluresi – gli stazzi -, semplici formazioni abitative che diventeranno il nucleo fondante della sua opera.
Ogni casa o complesso abitativo non è più inteso come corpo estraneo o isolato, ma risulta perfettamente integrato nell’ecosistema già esistente, una lungimiranza che si è potuta esprimere solo grazie a un’accurata conoscenza del territorio in cui si interviene. L’opera di Ponis si innesta così in una personale declinazione del regionalismo critico, che fa dell’identità territoriale del granito gallurese il suo più grande punto di forza. Le naturali conformazioni rocciose, non più ostacoli da aggirare, acquisiscono invece maggiore importanza e vitalità come punto d’appoggio degli edifici, non isolandoli ma bensì abbracciandoli e rendendoli parte dell’ambiente. Sembra quasi che sia la Sardegna stessa a indicare e formare un legame tra l’elemento umano e quello naturale, aiutando così a creare un suggestivo processo di mimesis urbana.
Proprio in virtù dei meriti dimostrati in ambito architettonico, Alberto Ponis è stato insignito nel 1990 del prestigioso premio nazionale INARCH per il progetto del suo villaggio residenziale di Stazzo Pulcheddu a Palau. A questa onorificenza si è aggiunto nel 2020 il premio INARCH alla carriera, promosso in collaborazione con Ance Sardegna, per il contributo al panorama dell’architettura contemporanea in Sardegna. Le costruzione di Alberto Ponis costituiscono un’opera artistica magistralmente inquadrata nel suo contesto territoriale, con le quali l’autore ha intrapreso un percorso di indagine basato sul rapporto tra costruzione e paesaggio, e riuscendo a sviluppare un equilibrio armonico tra uomo e natura nel rispetto dell’identità sarda. Il giusto riconoscimento per la conoscenza di un territorio antico e magico, forte come la roccia a cui si ispira e libero come il mare che l’accarezza.
Francesco di Nuzzo
Fonti:
- “The right rock”; Corrado Cattinari – https://vimeo.com/132637656
- Pagina Wikipedia dell’architetto – https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Ponis
- Alberto Ponis – https://derebussardois.com/Alberto-Ponis-1
Captions
The Inhabited Pathway
The Built Work of Alberto Ponis in Sardinia
p. 108-109
Casa Bak © Alberto Ponis
p. 110-111
Casa Bak drawing © Alberto Ponis
p. 130
Casa Hartley floor plan © Alberto Ponis
p. 150
Studio di Yasmin © Gion von Albertini
p. 170-171
Casa Scalesciani © Gion von Albertini
p. 178-179
Casa di Ivan drawing © Alberto Ponis
p.180
Casa di Ivan floor plan © Alberto Ponis
p. 188-189
Casa di Ivan © Gion von Albertini
p. 222-223
Casa Gostner © Alberto Ponis