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Expo 2020, così a Dubai si costruisce il futuro

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11/02/2020

L’Esposizione universale prenderà il via a ottobre. Nella città emiratina ci si confronterà su sviluppo, innovazione e sostenibilità

Il futuro passa anche per Dubai. La città emiratina sarà la prima del Medio Oriente a ospitare l’Esposizione universale. Cinque anni dopo Milano, la metropoli che si affaccia sul Golfo Persico accoglierà un qualcosa come 25 milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Al via dell’Expo 2020 mancano ancora diversi mesi – visto che si svolgerà tra il 20 ottobre e il 10 aprile 2021 – ma il grosso dei lavori è stato già completato. All’appello mancano giusto gli ultimi interventi di rifinitura. Poi sarà finalmente festa.

L’Expo milanese del 2015 aveva come tema Nutrire il pianeta, energia per la vita. Invece per l’esposizione universale di Dubai è stato scelto il tema Collegare le menti, creare il futuro. In altre parole, si parlerà di sviluppo, innovazione, sostenibilità, fonti rinnovabili, mobilità e connettività. E tutto questo in nome della collaborazione e della condivisione tra popoli e nazioni. Durante l’esposizione saranno messe insieme tutte quelle le idee e tutte quelle novità che andranno a ispirare le strategie future di sviluppo.

L’area espositiva di Expo Dubai è stata creata in un nuovo quartiere a breve distanza dall’aeroporto internazionale Al Maktoum, tra l’altro poco lontano anche da Abu Dhabi. Il cuore pulsante dell’esposizione universale ricopre un’area di 400 ettari, dove sono stati tirati su i padiglioni delle nazioni partecipanti. Inoltre sono stati creati tre grandi padiglioni principali, il primo dedicato al tema della sostenibilità, il secondo alla mobilità e il terzo alle opportunità. Lunga 4 chilometri e larga quasi 2, l’area espositiva potrà essere visitata a piedi. Insieme all’Expo 2020 Dubai festeggerà anche il Gold Jubilee degli Emirati Arabi Uniti, in occasione dei 50 anni dall’indipendenza dal Regno Unito.

E mentre le autorità di Dubai stanno ultimando i preparativi, in Italia ci si prepara a portare nella città emiratina il meglio delle produzioni e delle esperienze del made in Italy. L’obiettivo è quello di unire la tradizione italiana ai nuovi mercati del lusso. Anche per questo il Politecnico di Milano, con la collaborazione dell’università australiana Wollongong, ha appena lanciato un master che si svolgerà proprio a Dubai. Un percorso che permetterà ai professionisti con almeno cinque anni di esperienza di esplorare e studiare ulteriormente il mondo del luxury, in particolare nell’area del Golfo Persico. Invece le imprese italiane che voleranno a Dubai durante l’esposizione saranno circa cinquanta. Non mancheranno le grandi società, ma neanche tutte quelle più piccole realtà che fanno dell’eccellenza il loro punto di forza.

 

Dario Budroni

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