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I Sassi di Matera accolgono il MUDIC

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18/11/2019

La Capitale Europea della Cultura 2019 lancia il nuovo progetto del Museo Diffuso Contemporaneo

Arrivai a Matera… verso le undici del mattino… Avevo letto nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche… Allontanatami ancora un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera… La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati… Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante… Le porte erano aperte per il caldo. Io guardavo passando, e vedevo l’interno delle grotte, che non prendono altra luce e aria se non dalla porta”. – Carlo Levi

Quali parole potrebbero meglio descrivere questa incantevole cittadina sorta su un affioramento roccioso della Basilicata, che grazie ai suoi Sassi mantiene ancora viva la sua storia, le tradizioni e la cultura?

Eletta Capitale Europea della Cultura 2019 e Patrimonio Unesco dal 1993, Matera è un museo a cielo aperto che nasconde abitazioni, chiese rupestri, orti, giardini, cisterne, grotte, cunicoli e attività artigianali, in parte sopravvissute alle ingiurie del tempo e del clima, in parte conservate come un bene prezioso nei secoli.

Nell’ambito della riqualificazione del suo patrimonio e della sua identità, la città ha dato vita a una nuova realtà culturale, il MUDICMuseo Diffuso Contemporaneo, nel palazzo rinascimentale del ‘500 di via D’Addozio, nei Sassi di Matera, dove il 22 di settembre si è tenuta la pre-inaugurazione.

Il Museo nasce come luogo di aggregazione per avvicinare i visitatori all’arte, promuovendo progetti culturali di ogni genere: mostre di dipinti, sculture e fotografie, film e spettacoli teatrali, concerti,  conferenze e workshop artistici, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e anche internazionale. Diversi progetti saranno ospitati nelle varie sedi della città, con l’obiettivo di conferire ancor maggior visibilità a un luogo che già accoglie migliaia di visitatori ogni anno.

Gli spazi del MUDIC, in parte scavati nella roccia e in parte costruiti in tufo locale, con una serie di arcate che si rincorrono per l’intera struttura, accolgono anche un’antica cisterna per l’acqua alta più di 5 metri. Le sporgenze della roccia, le colature sulle pareti, i difetti delle mattonelle, e tutto quello che rende unico questo posto resteranno lì, dove e come sono adesso, grazie agli imminenti lavori di restauro conservativo. La tutela del vissuto del museo è fondamentale per conferire forza e contrappunto alle attività che si svolgeranno nel museo.

La pre-inaugurazione del museo è coincisa con la presentazione della prima mostra, Art from the world, che ospita le opere di dieci artisti provenienti da varie parti del mondo, Francia, Emirati Arabi, Messico, Perù, Olanda, Panama e Siria. Gli artisti sono Abdulwahid Khalil, Bruna Basini, Badie Jahjah, Myriam Kruisheer, Paola Moscatelli, Julieta Ortega, Majo Rivas Portilla, Monica Tambini, Rocio Valdes e Maco Vargas. L’esposizione è a cura dell’artista Mimmo Centonze, curatore del MUDIC, ed è stata organizzata in collaborazione con la gallerista di Dubai Aurela Cuku.

All’inaugurazione ufficiale del 5 e 6 ottobre è stata presentata l’anteprima italiana dello spettacolo Il conformista, scritto, diretto e raccontato dal giornalista di Rai 1 Guido Barlozzetti, esperto di cinema, autore televisivo per la Rai e scrittore. Lo spettacolo racconta il grande cinema di Bernardo Bertolucci, tra i registi italiani più rappresentativi e conosciuti a livello internazionale, e le ossessioni dell’attualissimo e omonimo romanzo di Alberto Moravia, con una proiezione sulla roccia scavata, in uno scenario primordiale. Il progetto visivo dello spettacolo è di Massimo Achilli.

IL MUDIC è aperto a nuove proposte artistiche e culturali per chi desidera rivolgersi a un pubblico ampio e di respiro internazionale, e copre parte delle spese per l’organizzazione e la promozione dei progetti selezionati, rivelandosi anche in questo, un museo lungimirante e ricco di stimoli.

 

Nathalie Anne Dodd

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