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ICity Rank 2021, i Comuni più social in Italia

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16/11/2021

La classifica è stata stilata da FPA, e sarà presentata insieme all’intero rapporto di ICity Rank 2021 a FORUM PA Città

La comunicazione via social rappresenta lo strumento più adatto a veicolare un messaggio. Un concetto che vale per le aziende private, ma che non può più lasciare fuori il settore pubblico, a cominciare dai comuni. Il rapporto “ICity Rank 2021” si svela poco a poco partendo da una piccola indagini sulle social cities, cercando di comprendere quali città si sono più mosse per colmare questa distanza che si è venuta a creare con il cittadino nel mondo virtuale. Con il covid in un certo senso il processo di digitalizzazione si è notevolmente accelerato, consentendo a tutti di adeguarsi al presente e partecipando alla vita sociale attraverso i diversi social media. In questo momento Bologna, Venezia e Torino sono i tre capoluoghi che sono più attivi in tal senso. E non si parla solamente si semplice iscrizione alle varie piattaforme, ma anche nel loro utilizzo, dalla cura al grado di coinvolgimento con l’utente.

La ricerca si è basata su un’analisi approfondita sui social network dei 107 capoluoghi di provincia, prendendo in considerazione alcuni fattori come la presenza sui 7 social più influenti, il tasso di penetrazione, l’aggiornamento tempestivo sul canale YouTube e sui profili Facebook e Twitter, e la produzione di contenuti originali. Lo studio ha rivelato come ci sia stato un aumento del numero d’iscrizioni ad almeno 3 social media, arrivando all’88%. La base di partenza, dal 2017, era del 69%. Dei 107 comuni 101 sono presenti su Facebbok, 100 su YouTube, e 82 su Twitter. Solo 21 possiedono un profilo in tutte le piattaforme (compreso Linkedin, Messenger, Instagram e Telegram) mentre 64 sono comunque attive in cinque di esse. Su questo punto, il rapporto “ICity Rank 2021” mostra tuttavia una disparità di utilizzo a livello geografico. Il 95% delle città che si trovano nel Centro conta di avere almeno 5 profili, così come l’81% del Nord. Il 68% è invece il dato dei comuni del Sud.

Numeri che sono dovuti anche alla grandezza della città, come si può notare nella ricerca. Lo stesso vale anche per quanto concerne le interazioni. Sono le città di grandi dimensioni a pubblicare di più, da Bologna, Venezia, a Roma, Firenze e Cagliari se si guarda i loro profili Twitter. Su YouTube, invece, sono Napoli e Palermo a essersi distinti maggiormente con il loro numero di contenuti, insieme a Torino, Genova e Roma. Se si osserva invece l’incidenza – il rapporto tra popolazione e gli utenti presenti sui social – Firenze e Milano guidano la classifica su Twitter, mentre su Facebook e YouTube spiccano rispettivamente Crotone e Verbania, e Lodi e Pordenone. Delle vere e proprie sorprese.

«La ricerca – afferma il Direttore Generale di FPA Gianni Dominici – evidenzia come la grande spinta digitale indotta dalla pandemia abbia inciso anche sull’utilizzo dei social network, diventati ormai strumento imprescindibile di comunicazione pubblica sia come canale di informazione diretta che come piattaforme di interazione e coinvolgimento dei cittadini. Oggi quattro quinti dei comuni capoluogo italiani ha almeno cinque strumenti social attivi. Ci sono però differenze territoriali e dimensionali, senza dimenticare che essere presenti sui social non è di per sé garanzia di un corretto utilizzo per la comunicazione e l’interazione con i cittadini. Su questo si deve ancora lavorare, come emerge dalla nostra indagine, e molto dipende, come sempre quando parliamo di innovazione nella PA, dall’approccio culturale e dalle competenze di chi lavora nelle nostre amministrazioni».

 

Riccardo Lo Re

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