Il Wwf compie sessant’anni
La storica organizzazione internazionale celebra l’anniversario e rinnova le sue battaglie: «Il futuro del pianeta è ancora da salvare»
Sessant’anni dalla parte giusta. E cioè dalla parte dell’ambiente e della natura, dalla parte di un pianeta che soffre e che ha bisogno di essere salvato. Il Wwf, lo scorso 29 aprile, ha festeggiato il suo compleanno. E lo ha fatto secondo quello che è da sempre il suo stile, lanciando nuovi messaggi e ricordando a tutti che la battaglia non è di certo terminata. Fondato nel 1961 grazie a un piccolo gruppo di naturalisti, il Wwf è una organizzazione non governativa internazionale sostenuta da milioni di volontari e che, nel corso della sua storia, ha centrato importanti obiettivi. «Dal sostegno alla creazione di aree protette di grande valore come i parchi nazionali delle Galapagos e dei vulcani in Ecuador e Ruanda, alla conservazione di specie iconiche come la tigre, i gorilla o il panda gigante, simbolo inconfondibile del Wwf, il cui numero di individui in natura è aumentato del 68% in 40 anni, grazie alla collaborazione della Ong con governi e comunità locali» spiegano con orgoglio da Wwf Italia.
Ma la strada è ancora molto lunga. Il pianeta, nonostante alcune misure messe in campo dagli Stati negli ultimi tempi e l’incessante azione degli ambientalisti, è un posto che continua a non godere di ottima salute. Il crollo della biodiversità, per esempio, è drammatico. Negli ultimi cinquant’anni le popolazioni selvatiche di mammiferi, pesci, rettili e anfibi sono crollate con una media del 70 per cento. E la pandemia di coronavirus, che ha le sue radici nella deforestazione e nel commercio illegale di fauna selvatica, è una dimostrazione di quanto sia sempre più dannosa l’attività dell’uomo. «Dopo sessant’anni di storia il Wwf è un’organizzazione globale multiculturale, con sedi e progetti attivi in circa 100 paesi, sostenuta da oltre 35 milioni di persone in tutto il mondo, e questo perché ha usato la propria autorevolezza per costruire un mondo più giusto, sano e più sostenibile – spiega Donatella Bianchi, presidente, del Wwf Italia -. Il nostro viaggio, però, è tutt’altro che concluso. Negli ultimi sessant’anni abbiamo visto il mondo subire profonde trasformazioni e anche il Wwf è cambiato nel tempo, ma una cosa non cambierà mai: la nostra ferma determinazione realizzare un futuro in cui le persone possano vivere in armonia con la natura. Dalla scienza arrivano messaggi inequivocabili e anche la società è pronta per il cambiamento, è pronta per una transizione ecologica che alle nuove politiche energetiche e all’innovazione tecnologia deve affiancare la tutela della biodiversità riconoscendo il valore del capitale naturale. Non c’è più tempo per gli annunci, servono le azioni: tutti insieme possiamo rendere reale il cambiamento».
Anche Marco Lambertini, direttore generale del Wwf internazionale, sottolinea l’importante azione dell’associazione. «In questi sessant’anni la nostra missione è diventata sempre più importante e mirata – spiega -. Ma oggi più che mai sappiamo che potremo garantire un futuro sicuro, prospero, sano ed equo all’umanità solo in un pianeta sano, dove lo sviluppo sostenibile sia la regola. Il Covid-19 ha rappresentato un campanello d’allarme per i rischi ad ampio raggio che derivano dal nostro rapporto squilibrato e distruttivo con la natura: nei prossimi 10 anni, insieme ai governi, alle imprese e alle comunità, dobbiamo ottenere più di quanto siamo riusciti a raggiungere negli ultimi 60». Pavan Sukhdev, presidente del Wwf internazionale, infine aggiunge: «Dobbiamo puntare sulle numerose relazioni costruite e sulle profonde conoscenze acquisite in questi sessant’anni di lavoro, e trovare insieme soluzioni innovative alle complesse sfide che abbiamo davanti: dalla distruzione dei mezzi di sussistenza, al collasso climatico, dal degrado dell’ecosistema alla perdita di biodiversità. Non abbiamo più tempo da perdere».
Dario Budroni