La meraviglia delle creazioni Chanel
Un viaggio tra le manifatture G&F Châtelain a La Chaux-de-Fonds e Romain Gauthier a Le Sentier, dove nascono gli orologi di Chanel
Chanel non è solo un brand globale. È un universo. Una premessa che vale anche per l’Alta Orologeria firmata Chanel. Un mondo fatto di pezzi entrati nella storia del gusto e delle lancette, nonostante l’ingresso della Maison in questo mercato risalga a poco più di trent’anni fa.
Per capire come mai il brand abbia scalato le vette dell’Alta Orologeria in così poco tempo, è necessario andare sul campo, vedere dove nascono questi segnatempo. Insomma, bisogna entrare in manifattura: un’esperienza unica, che si declina negli impianti produttivi di G&F Châtelain e di Romain Gauthier.
Una breve storia
Fondata nel 1947 a La Chaux-de-Fonds dai fratelli Georges e Francis Châtelain, la manifattura si sviluppò rapidamente, diventando un’eccellenza nella realizzazione di casse e guadagnando fiducia e commesse dai più importanti brand svizzeri.
Entrando nel mondo dell’orologeria, Chanel puntava al meglio e la sua attenzione fu attratta da G&F Châtelain, con cui si creò una partnership. Ma a Chanel non bastava. Così, nel 1993, rilevò la società lasciandole il nome e la totale autonomia di business anche con gli altri marchi.
Dal 2011 la manifattura – in cui lavorano circa 300 persone e che si estende su 20mila metri quadrati – ospita il Chanel Watch Creation Studio, dipartimento dove nascono i calibri in-house della Maison, oltre ai reparti dedicati alle diverse fasi produttive.
Chanel a Châtelain
Camminare per le sale e i corridoi di G&F Châtelain è un’esperienza da brividi. Più che in una manifattura orologiera, sembra di essere in una camera sterile. Ordine, pulizia, lucentezza e un bianco avvolgente che, insieme al nero, traduce i colori feticcio di Mademoiselle nell’architettura del sito produttivo e nei suoi reparti.
Quello di usinage, per esempio, dove le casse sono lavorate da ingegneri specializzati con macchine a controllo numerico, la cui tolleranza fino a 0,2 micron sfiora la precisione.
Maestri della ceramica
O il reparto della ceramica, materiale che più di ogni altro distingue i segnatempo della Maison.
La manifattura acquista la materia prima e i pigmenti per la ceramica, che devono essere più puri possibili, specialmente per quella bianca, per evitare macchie e imperfezioni. Il processo è lungo e delicato, a partire dal fatto che, cuocendo la ceramica, essa perde circa il 35% del volume.
Un fattore da tenere in considerazione quando si creano gli stampi delle varie parti dell’orologio (tutti realizzati in-house), dove l’iniezione della pasta di ceramica avviene a 350°, temperatura alla quale si solidifica quanto basta per essere lavorata con le macchine.
Un’ulteriore cottura tra i 1250° e i 1400° dona al materiale la consistenza giusta. Una fase che dura due giorni in un processo di creazione di un orologio in ceramica che dura circa un mese.
Chanel e i mestieri d’arte
Gli artisti della gemma operano invece nel reparto del sertissage. Ci lavorano 12 persone, formate internamente e con skill in vari campi, dalla lavorazione delle gemme alla loro incastonatura.
Un reparto che ha la capacità di reagire in funzione delle richieste del cliente, perché il sertissage è un lavoro di squadra e un vero métier d’art. Qui, le tecniche e i macchinari utilizzati sono lo stato dell’arte, ma le operazioni sono fatte per lo più a mano.
L’esperienza si chiude con la visita alla manifattura di Romain Gauthier, che realizza le parti meccaniche dei movimenti Chanel.
La manifattura Romain Gauthier
Nato a Le Sentier 43 anni fa, Romain Gauthier ha respirato da sempre orologeria e ha sviluppato la passione per la meccanica che lo ha portato a diventare ingegnere. Ha cominciato la sua avventura imprenditoriale alla fine degli Anni ’90, da solo, con quattro macchine, producendo parti per altri marchi.
Nel ‘99 l’idea di passare dalle parti all’orologio completo, il cui movimento è stato ingegnerizzato tra il 2002 e 2005. Intanto proseguiva la produzione per i top brand: 6, tra i più esclusivi del mercato. A testimonianza di un’eccellenza che, nel 2011, anno dell’incontro con Chanel, ha convinto la Maison a farne il fornitore esclusivo, acquistandone una quota di capitale.
Ruote, viti, pignoni, ponti… tutto ciò che nel Chanel Watch Creation Studio diventa un movimento, esce da questa realtà di sole 25 persone, nata dalla visione di un ingegnere e non di un maestro di orologeria.
Anche da qui passano la magia e l’unicità degli orologi Chanel.
Davide Passoni