La Sardegna ritratta dal Sentinel dell’ESA
L’agenzia spaziale europea ha pubblicato un’immagine a infrarossi dell’intera regione, grazie a uno dei satelliti Sentinel 2
Uno spettacolo anche dall’alto. La Sardegna, da qualunque angolazione, sa sempre regalare delle sensazioni uniche. Lo dimostra questa immagine riprodotta da uno dei satelliti dell’ESA, rilasciata nei giorni scorsi sul loro sito ufficiale. I colori in questo caso non sono catturate dal riflesso della luce naturale. Ogni componente della terra viene mostrata usando la tecnologia adoperata per la missione Copernicus Sentinel 2. A tal scopo, il programma dell’agenzia europea prevede che questi due satelliti ruotino attorno alla stessa orbita eliosincrona, a una distanza di 180 gradi l’uno dall’altro. Questo permette di raccogliere informazioni rilevanti sulle condizioni della superficie della Terra, segnalando le variazioni e i cambiamenti in atto. Uno strumento d’analisi che può servire per impostare le politiche future, e prevenire i rischi di calamità naturali.
Sardegna in infrarossi
Sono dunque gli infrarossi a regalare una Sardegna insolita, ma che mantiene le sue forme armoniche dai picchi montuosi alle aree costiere che circondano la regione. Tutto ciò è avvenuto dopo una rilevazione partita l’11 ottobre 2019 e terminata il 14 dello stesso mese. Un processo che ha portato alla realizzazione di una foto in alta definizione che si può consultare direttamente sul sito dell’ESA. Nessuna sfumatura scura nella zona orientale, che spesso ricalca le montagne come il Massiccio del Gennargentu, ergendosi verso il cielo. La fotografia presenta una natura florida che si estende con una tonalità verde accesa. Il che è una buona notizia per gli agricoltori e allevatori della zona, essendo il settore primario uno dei più floridi della Sardegna. E i suoi prodotti tipici lo dimostrano. L’arancio e il marrone chiaro sono invece gli indicatori dell’assenza di vegetazione nei dintorni. Ma se durante la ricerca si trovano delle chiazze scure vicino al nero, quello sta a significare che in quelle zone ci sono dei bacini idrici. E si sa che la Sardegna ne ha in abbondanza, alcune nascoste dalla natura, altre invece alla luce del sole, che negli anni sono diventate mete predilette per i turisti, italiani e non solo.
Dalla presenza del SRT alla Maddalena
C’è chi ha già provato a dare un’occhiata più approfondita allo scatto, se così si può chiamare un’immagine frutto di una lunga elaborazione. Gian Marco Passerini, membro dell’Associazione astrofili Bolognesi, ha infatti notato attorno ai quei pixel la presenta di uno dei fiori all’occhiello della regione Sardegna, il Sardinia Radio Telescope, inaugurato nel 2013. Di solito è il radiotelescopio sardo a guardare dritto il cielo, raccogliendo le informazioni a partire dalle sorgenti luminose più impercettibili. Ma questa volta sono i satelliti del Sentinel 2 a ricambiare il favore, mostrando al mondo una piccola macchia candida capace di eseguire rilevazioni un tempo impensabili, come ha spiegato Roberto Giacobbo in una delle puntate di Freedom. Oltre alla scienza, la Sardegna è riconosciuta per la sua area costiera. L’ESA da questo punto di vista concede agli utenti un’ottima vista della Gallura, con la Costa Smeralda e l’Arcipelago de La Maddalena che spiccano per i loro toni vivi, tra il verde acceso e alcune zone arancioni lungo le isole tra Caprera e Santo Stefano. La natura selvaggia cambia colore, ma non la sostanza.
Riccardo Lo Re