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Mahmood in Sardegna, l’artista nel tempio di Antas

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25/05/2021

Il cantante ha girato il nuovo videoclip di Ghettolimpo a Fluminimaggiore. Ad annunciarlo il sindaco Marco Corrias

Arbus e Fluminimaggiore al centro del prossimo video di Mahmood. L’occasione è di quelle più importanti dell’artista milanese. L’uscita di Ghettolimpo è davvero imminente, e come ogni disco che si rispetti viene preceduto da una fase di promozione che prevede, tra le varie cose, i classici videoclip che annunciano l’arrivo dell’album. È proprio delle ultime ore, infatti, l’uscita del primo singolo di Mahmood dal titolo Klan. Il video in questo caso è stato girato in Sicilia, tra Palermo e Tusa fino toccare la zona di Fiumara d’Arte, dove i ritmi della musica pop vengono sostenuti da un paesaggio dove arte e natura si uniscono in un unico luogo, dove la piramide spicca nelle prime sequenze del video.

Le riprese ad Arbus e Fluminimaggiore
Sempre un museo a cielo aperto rimane al centro della prossima produzione di Mahmood, che ha deciso di puntare su uno dei luoghi a cui è particolarmente legato: la Sardegna. Non ha mai nascosto le sue origini sarde; la madre, originaria di Orosei, ha avuto un ruolo essenziale nel trasmettere questa passione per la musica, oltre al legame che si è venuto a creare con questa terra. Prima di trovare la notorietà con Soldi al festival di Sanremo è partito come autore di pezzi per altri suoi colleghi. Alcuni testi di Elodie e Gue Pequeno sono merito suo, ma Alessandro Mahmoud dal quartiere di Gratosoglio non ha mai smesso di puntare in alto, con la sua identità e il suo stile che di fatto lo rende una delle novità della musica italiana. Studia canto sin da piccolo e comincia a scrivere canzone dall’età di diciannove anni, accompagnato dalla musica del pianoforte.

E questa strada, fatta anche di collaborazioni in serie tv come Zero, disponibile su Netflix, l’ha finalmente portato alle origini, scegliendo due delle mete più conosciute in Sardegna per il suo nuovo video: il Tempio di Antas e le dune di Piscinas. Il primo è un sito archeologico che si è sviluppato sin dalla civiltà cartaginese, anche se a ergersi sono i resti dell’antico tempio romano costruito dall’imperatore Augusto. Il secondo è invece un panorama mozzafiato dove è il manto sabbioso a dominare l’intera scena con i suoi colori dorati. «La scelta dell’artista e della casa di produzione londinese VEVO non è stata casuale – afferma il sindaco Marco Corrias in un post pubblicato su Facebook – Nasce dalle relazioni importanti e sempre più diffuse tra Andaras, il nostro Festival del cinema di viaggio e il mondo artistico nazionale e internazionale».

L’esibizione a Isoradio
La cultura sarda resta uno dei punti fermi della crescita musicale di Mahmood. Come afferma in un’intervista a L’Unione sarda, sentire il linguaggio di questa terra nelle sue vacanze abituali in Sardegna lo hanno spinto a raccontare la sua vita traducendoli in versi che prendono parte della esperienza e la trasforma in poesia, sotto i ritmi intransigenti del rap e del pop. «Ogni volta che respiro la Sardegna non faccio altro che scrivere». C’è infatti un’esibizione che dimostra quanto questo legame sia non solo evidente ma si sia ramificato nella linea dei ricordi. In un breve frammento di Instaradio, andato in onda dopo la vittoria a Sanremo con Soldi, Mahmood racconta che la madre gli faceva ascoltare un brano No potho reposare, brano scritto nel 1920 da Giuseppe Rachel ma passata di mano di autore in autore, dai Tazenda ad Andrea Parodi fino a una versione strumentale di Paolo Fresu. Spinto dai conduttori canterà la sua versione, non nascondendo quel briciolo di emozione durante quella breve, ma intensa, esibizione.

 

Riccardo Lo Re

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