Orologi in platino, fascino e preziosità
Perché gli orologi in platino sono così ricercati? Ecco qualche risposta e qualche referenza top.
Ci sono diverse analogie che uniscono il mondo dei gioielli a quello dell’orologeria. Una di queste è il concetto di purezza, legato sia alle pietre preziose sia a uno dei materiali più preziosi, il platino. Gli orologi in platino sono spesso tra i più desiderati, nonostante il nome del metallo possa trarre in inganno.
Platino deriva infatti da platina, parola proveniente dallo spagnolo che indica un diminutivo di plata, “argento”. Gli spagnoli che scoprirono questo metallo non lo tenevano in grande considerazione e utilizzavano questo temine in tono dispregiativo, ritenendolo un argento di bassa qualità. Il tempo ha ribaltato questa percezione e ora il platino ha acquisito sempre maggiore importanza, aumentando anche il proprio valore
Le difficoltà aumentano il valore
Tornando al parallelo tra oreficeria e orologeria, nel mondo dei gioielli, la purezza di una pietra ne influenza il valore. È raro trovare un diamante puro e quando questo accade, nella maggioranza dei casi, il suo prestigio aumenta rapidamente. Una cosa simile accade nel mondo dell’Alta Orologeria dopo l’introduzione del platino per realizzare le casse dei segnatempo.
Gli orologi in platino sono creati con una lega pura al 95%, molto più del classico 75% utilizzato per produrre i pezzi in oro giallo, rosa o bianco. Oltre alla maggiore purezza, ciò che rende ancora più desiderabili gli orologi in platino sono le difficoltà che si devono superare per realizzarli.
A partire dal quantitativo disponibile di platino: oggi se ne estrae solo un terzo rispetto all’oro e da 10 tonnellate di materiale grezzo si ottengono circa solto 30 grammi di metallo puro. Poi, rispetto a uno stesso modello in oro, per creare gli orologi in platino è necessario circa il 40% di materiale grezzo in più, visti i suoi 950 millesimi di purezza. Come se non bastasse, un altro ostacolo che si incontra nella lavorazione del platino è il più alto punto di fusione rispetto all’oro e il fatto che può essere contaminato se non sono seguite le giuste procedure.
Tutte queste caratteristiche spiegano come mai gli orologi in platino godano di così grande stima tra gli appassionati e perché, da sempre, le case si sono cimentate nella realizzazione di pezzi che, nel tempo, hanno aumentato di molto il loro valore.
Orologi in platino: rivalutazione certa
Ne abbiamo conferma scorrendo la lista degli orologi più costosi mai venduti all’asta: nei primi posti di questo elenco troviamo un modello in platino, un Patek Philippe 2499/100 appartenuto alla leggenda del rock Eric Clapton venduto a 3,6 milioni di dollari da Christie’s nel 2012. Una referenza già di per sé molto rara della quale sono stati realizzati solo 2 esemplari in platino, uno dei quali ancora conservato al museo Patek Philippe.
Alcune grandi referenze
Gli orologi in platino, però, non si fermano certo a Patek Philippe, perché nel corso della storia le Maison hanno creato dei veri e propri gioielli. Tra essi, uno dei modelli più conosciuti e apprezzati anche ai neofiti degli orologi: il Day-Date di Rolex. Si tratta infatti dell’unico modello delle Casa coronata a essere stato realizzato in oro o platino, escludendo dalla produzione il più economico acciaio. Messo sul mercato nel 1956, da subito questo modello si è ritagliato un ruolo prestigioso nel cuore della gente della storia dell’orologeria, proprio con i suoi esemplati realizzati in platino.
Tra i marchi che più si sono dedicati alla realizzazione di orologi in platino vi è la tedesca A. Lange & Sohne, con una lunga lista di modelli: il 1815 Up and Down, il Grand Lange 1 Moonphase e soprattutto il 1518 Tourbillon, prodotto in una serie limitata di 100 pezzi: posizionato a ore 6 nel quadrante, il tourbillon risalta a contatto con la cassa in platino, rendendolo un oggetto unico.
Anche Cartier, sfruttando la propria esperienza nel mondo della gioielleria, nel corso della sua storia ha utilizzato molto i metalli bianchi, in particolare oro bianco e platino, ma recentemente ha creato un modello speciale che è un trionfo di platino: il Cartier Tortue XL Tourbillon Chrono Monopoussoir, che sfrutta l’inconfondibile design tortue della cassa unendovi il movimento tourbillon e il cronografo. Non quello classico, bensì un monopulsante. Anche in questo caso la produzione è limitata: solo 40 pezzi.
Potremmo citare numerosi altri orologi platino: Patek Philippe ha ampliato l’offerta con il 5004, il 5078P-001 o il calendario annuale 5035, alcuni tra tanti. Vacheron Constantin e Audemars Piguet hanno presentato pezzi importanti come il Patrimony Traditionnel o Il Royal Oak Extra-Plate Squelette. Breguet, Bulgari, Jaeger-LeCoultre, F.P. Journe, sono anch’essi grandi fautori degli orologi in platino. Insomma, un circolo ristretto per una passione destinata a pochi.
Davide Passoni