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Orologi sportivi, storia d’amore e di design

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13/08/2020

Da quando gli orologi sportivi sono diventati orologi di lusso, la funzione ha lasciato il posto alla forma. Con alcune, notevoli, eccezioni…

A quasi mezzo secolo dal debutto del primo orologio sportivo di lusso, il Royal Oak di Audemars Piguet, si inizia a osservare una nuova evoluzione della categoria degli orologi sportivi; l’ascesa della tecnologia degli smartwatch insieme a una maggiore concorrenza tra gli atleti professionisti crea infatti un crescente interesse per gli orologi sportivi. Ancora una volta, le persone sono alla ricerca di qualcosa di più di un segnatempo sportivo di lusso che sia ugualmente adatto tanto per un momento informale come un barbecue in giardino, quanto per una giornata in ufficio. Quello che si cerca ora è un vero orologio sportivo, abbastanza robusto da indossare durante lo sport: uno strumento che soddisfi il suo scopo originale.

Forma o funzione, questo è il dilemma…

Gli orologi sportivi sono stati originariamente pensati con un’intenzione specifica in mente, proprio come ogni “tool watch”, tanto che, a volte, il loro design può anche sfocare la differenza tra queste due categorie. Tuttavia, negli orologi da polso classici la forma segue rigorosamente la funzione, mentre negli orologi sportivi c’è più equilibrio tra design e funzionalità. Questa distinzione è diventata sempre più evidente dagli Anni ’70 e con l’avvento dell’orologio sportivo di lusso, che combina gli elementi di design di un segnatempo elegante con le capacità di un orologio sportivo. Per alcuni aspetti, l’orologio sportivo di lusso riduce lo scopo iniziale del normale orologio sportivo e, invece, sembra riflettere una tendenza più ampia della moda. Un po’ come il denim, un tempo riservato alla classe operaia, che è ormai un punto fermo nelle collezioni di innumerevoli stilisti, o come il business casual, che è diventato più standard sul posto di lavoro. In un certo senso, l’orologio sportivo di lusso è diventato il nuovo orologio elegante.

L’arrivo del Reverso

Forse questa tendenza nasce anche prima del Royal Oak. Jaeger-LeCoultre ha creato il Reverso negli Anni ’30 per essere indossato dai giocatori di uno degli sport più brutali al mondo, il polo, nel quale i giocatori di polo possono subire il colpo di un martello potente o di una palla dura. Colpi ai quali la maggior parte dei segnatempo non ha resistito. Nonostante il suo aspetto affascinante, il Reverso è in realtà abbastanza importante e voluminoso al polso. Jaeger-LeCoultre l’ha costruito con cura e robustezza, dotandolo di una cassa rotante brevettata composta da circa 30 parti. Sembra davvero più uno strumento per il polso che un orologio normale. Eppure non passò molto tempo prima che i più attenti allo stile lo facessero proprio. Presto, il solido fondello metallico della custodia che inizialmente doveva essere uno scudo protettivo per il cristallo, fu trasformato in una tela per incisioni personalizzate. Anche un orologio come il Reverso è così diventato un oggetto fashion.

Orologi sportivi e golf

Orologi sportivi di lusso come il Reverso e il Royal Oak continuano ad avere il loro posto nell’orologeria, nella moda e nel cuore dei collezionisti. Tuttavia, non possono competere con le innovazioni degli smartwatch. Di conseguenza, alcune manifatture tradizionali stanno iniziando a dilettarsi con la tecnologia degli orologi connessi. TAG Heuer è stato il primo marchio a farlo, con il Connected e successivamente con il Golf, un orologio ottimizzato specificamente per il green. Le funzionalità di questo orologio sono impressionanti. Visualizza la distanza sul green e dagli ostacoli con precisione fino a un metro. Misura le distanze dei colpi, registra i punteggi e mostra i rendering 3D di quasi 40mila campi in tutto il mondo. ll design dell’orologio – dalla cassa in titanio sabbiato alla lunetta che indica le diciotto buche di un campo da golf – è interamente orientato allo scopo: è improbabile che gli amanti della moda considerino questo modello come accessorio fashion. In questo senso, un modello come il TAG Heuer Golf cattura lo spirito dell’orologio sportivo in quanto è strettamente orientato alla funzione pratica.

L’importanza degli ambassador

Altri marchi coinvolgono direttamente atleti professionisti per aiutare a progettare l’orologio sportivo ottimale per il gioco. Sebbene le partnership ufficiali siano tipiche dell’epoca moderna, la collaborazione tra marchi di orologi e atleti dura da decenni. Negli Anni ’70, Tudor presentava la campionessa di sci nautico Leigh Hansen in una pubblicità del Princess Oyster Date, mentre Heuer presentava il famoso pilota e attore Steve McQueen nelle pubblicità per il Monaco. Phil Mickelson, della World Golf Hall of Fame, è stato considerato non convenzionale per aver indossato un Rolex sul green. Ora gli atteggiamenti sono cambiati, in particolare negli ultimi dieci anni, ed è diventato comune per gli atleti indossare un orologio durante il gioco. Ad esempio, la leggenda del tennis Serena Williams indossa in genere un Audemars Piguet sul campo.

Il caso Richard Mille

Un produttore in particolare ha preso atto di questa tendenza in crescita: Richard Mille. Da quando è entrato in scena nel 2001, ha creato alcuni degli orologi più performanti sul mercato. Dato l’amore del suo fondatore per le corse, il marchio adotta un approccio simile a quello dell’industria automobilistica nel progettare i suoi orologi. Di conseguenza, i materiali moderni e le tecniche di produzione sono fondamentali nelle creazioni di Richard Mille. Ciò include l’impiego di materiali tipicamente utilizzati in altre aree come automotive o industria aerospaziale. Questi componenti e tecniche hanno permesso a Richard Mille di sviluppare alcuni degli orologi più leggeri e resistenti agli urti mai realizzati. Non sorprende che siano adatti per atleti professionisti come il golfista Bubba Watson, il tennista Rafael Nadal e persino il calciatore americano Odell Beckham Jr. L’unico aspetto negativo del marchio è che è inaccessibile al consumatore comune, con un prezzo al dettaglio medio superiore ai 150mila euro. Ma la sperimentazione di nuovi materiali e metodi non è riservata solo a un marchio come Richard Mille. Sta diventando sempre più prevalente nel settore e si spera possa portare in futuro a orologi sportivi maggiormente orientati alle prestazioni e a prezzi più accessibili.

 

Davide Passoni

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