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Rita Hayworth, l’indimenticata atomica diva

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13/12/2022

Alla Cineteca Milano un omaggio a Rita Hayworth. La signora di Hollywood: da Sangue e arena a Gilda

Dal 27 dicembre alla Cineteca Milano MIC (Museo Interattivo del Cinema) è in calendario Rita Hayworth. La signora di Hollywood, un omaggio a una delle più grandi icone della storia del cinema statunitense. In calendario otto titoli per ripercorrere la brillante carriera di Rita Hayworth (al secolo Margarita Carmen Cansino, classe 1918), un viaggio segnato da importanti collaborazioni con registi come Charles Vidor (Gilda e Fascino), Orson Welles (La signora di Shangai) e altri ancora, che l’hanno consacrata diva indiscussa dell’epoca d’oro del cinema e della stagione hollywoodiana dello Studio system. In programma anche Sangue e Arena di Rouben Mamoulian, Oscar per la migliore fotografia a colori – remake dell’omonimo film muto del 1922 diretto da Fred Niblo, con Rodolfo Valentino nel ruolo interpretato da Tyrone Power.
Il grande successo per lei arriva proprio con il film di Mamoulian, nel 1941 la Hayworth è già al trentunesimo film, ha lavorato con Glenn Ford, Howard Hawks, George Cukor, Ben Hecht e Raoul Walsh, ma il successo non l’aveva ancora raggiunta. Di lì a poco diventerà per tutti Gilda, anzi, di più, Gilda l’atomica, o ancora la dea dell’amore, grazie anche un pudicissimo spogliarello che incanta gli spettatori di tutto il mondo. Quel successo clamoroso per lei diventa una trappola. Confessa qualche anno dopo: «Vengono a letto con Gilda e si svegliano con me».

Rita Hayworth: l’accattivante Gilda degli anni Cinquanta
La Hayworth fu negli anni Cinquanta una delle attrici più amate. Nata nel 1918, fin da giovane era considerata una donna dalla bellezza esotica per via delle sue origini spagnole e irlandesi. Fu iniziata alla danza dal padre, un noto ballerino di origini andaluse che la portò nelle sue tournée fino a quando alcuni anni dopo, il mondo dello spettacolo la reclamò grazie a un talent scout della 20th Century Fox.
Da quel momento la carriera della Hayworth decolla: prima con piccole produzioni e poi con un contratto con la Columbia Pictures che la porterà a cambiare nome da Margarita Carmen Cansino al nome d’arte che conosciamo oggi. Nel 1946 l’attrice interpreta Gilda, bellezza insuperabile nel film noire diretto da Charles Vidor che la consacra a pin-up e icona sexy della sua epoca. Tra produzioni come Bionda fragola, La signora di Shangai, Sangue e fascino e molti altri fino agli anni Sessanta, la Hayworth arriva a guadagnarsi numerosi riconoscimenti tra cui la sua stella lungo la Hollywood Walk of Fame.
Nel corso della sua vita la Hayworth intreccia diverse relazioni amorose: Glenn Ford e Orson Welles furono due dei suoi più grandi amori ma il più famoso fu il principe Aly Khan, dal quale tuttavia divorzierà nel 1953 dopo quattro anni di matrimonio e due trascorsi presso il palazzo di Pune in India, dove cresce la figlia Yasmin.

Sua Altezza Ali Salman Aga Khan
Ribattezzato dalla stampa Aly Khan, presiede nel 1958 il Comitato Internazionale per la Pace delle Nazioni Unite. Coltiva molte passioni, come quella ereditata dal padre per la selezione dei cavalli purosangue, e per le corse; ma nulla affascina le cronache mondane tanto quanto la sua vita amorosa. Raccontano soprattutto dell’unione con Rita Hayworth, che incontra e sposa tre anni dopo il successo cinematografico di Gilda. Aly Khan sposa la Hayworth, da cui avrà la splendida figlia Jasmine, a Cannes nel 1949, anno del suo divorzio da Joan Guinness, madre di Patrick Guinness che, attraverso questo matrimonio, diventa fratellastro del Principe Karim. (Niente di strano per l’epoca e per gli ambienti ristretti del Jet Set e ancor meno per la famiglia Guinness: più tardi Patrick sposerà la figlia della terza moglie di suo padre).

Sibilla Panfili

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